L'Esperanto è una [https://it.wikiwhat.page/kavramlar/lingua%20pianificata%20internazionale] creata alla fine del XIX secolo (1887) dal dottor Ludwik Lejzer Zamenhof. Il suo obiettivo era quello di creare una lingua facile da imparare e neutrale che potesse facilitare la comunicazione internazionale e promuovere la pace e la comprensione tra le persone di diverse nazioni.
Ecco alcuni aspetti chiave dell'Esperanto:
Struttura grammaticale semplificata: L'Esperanto ha una [https://it.wikiwhat.page/kavramlar/grammatica] relativamente semplice e regolare rispetto alle lingue naturali. Non ci sono eccezioni comuni e le regole sono consistenti.
Vocabolario derivato da varie lingue: Il [https://it.wikiwhat.page/kavramlar/vocabolario] dell'Esperanto è principalmente basato su parole provenienti da lingue romanze (come l'italiano, il francese e lo spagnolo), lingue germaniche (come l'inglese e il tedesco) e, in misura minore, lingue slave (come il russo e il polacco). Questo rende l'Esperanto riconoscibile a molti parlanti di diverse lingue.
Affissi: L'Esperanto utilizza un sistema estensivo di [https://it.wikiwhat.page/kavramlar/affissi] (prefissi e suffissi) per creare nuove parole da radici esistenti. Questo rende la lingua molto produttiva e permette di esprimere concetti complessi in modo conciso.
Pronuncia fonetica: La [https://it.wikiwhat.page/kavramlar/pronuncia] dell'Esperanto è semplice e regolare. Ogni lettera ha un suono specifico, e le parole si pronunciano come si scrivono.
Comunità: Esiste una [https://it.wikiwhat.page/kavramlar/comunità%20esperantista] globale di parlanti di Esperanto, con associazioni, corsi, eventi e risorse online disponibili in tutto il mondo.
L'Esperanto è ancora oggi parlato e utilizzato in vari contesti, tra cui:
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